Antonio Questorio è stato un artista sensibile e poliedrico e frequentando gli ambienti artistici veneziani ha avuto contatti e ha collaborato con i maggiori artisti della seconda avanguardia del Novecento, in particolare con Emilio Vedova e Tancredi Parmeggiani. Si stenta a credere alle importanti relazioni e all'influenza che ha avuto il lavoro di Questorio nello stesso sviluppo dell'informale e dello spazialismo, poiché non esiste quasi nulla di catalogato o cronache dettagliate dei suoi spostamenti e dei suoi rapporti artistici (e anche i suoi lavori sono per la maggior parte non censiti/catalogati o peggio dispersi, e parte della produzione tuttora contesa tra i familiari). Solo pochi elementi, disegni, guazzi e incisioni, soprattutto di piccolo formato, sono stati acquisiti da gallerie e critici. Essi attestano comunque profondi scambi e la primaria influenza sul lavoro di ricerca di Vedova (soprattutto nell'ambito dell'incisione), di cui esiste una prolungata corrispondenza tra i due artisti. Lo stesso vissuto e la fortuna artistica di Antonio sono stati segnati da momenti di agiatezza, mostre e avventure, e da momenti di povertà e indigenza, come in particolare l'ultimo periodo della sua esistenza.
Nell'ultimo periodo Questorio ha svolto alcune importanti mostre a Trieste, città in cui ha anche vissuto per alcuni anni, e dove è stato molto apprezzato e sostenuto da critici e galleristi. I suoi ampi interessi di ricerca e anche la sua continua voglia di reinventare e di spaziare attraverso media e coraggiose contaminazioni (come per esempio le prime "avveniristiche" riproduzioni e grandi stampe digitali o al laser su tela) non hanno contribuito poi a sviluppare un percorso univoco e costante di valorizzazione della sua opera.
Permane una qualità e una sensibilità profonda nei suoi lavori, in cui l'informale e la raffinatezza/ricercatezza del segno e del colore, fanno percepire tutto l'amore e il rimando ad un mondo reale ma sognante e incontaminato, per certi versi superando le stesse ricerche, sue contemporanee, che hanno avuto riconoscimenti e sono state storicizzate, in favore di un maggior lirismo e di una calibrata e personale cifra poetica, unica.